La parola “refettorio” mi ha sempre ricordato la chiassosa mensa delle elmentari dove servivano puntualmente una volta a settimana la pasta burro e salvia (che ho sempre aberrato) e i bastoncini findus mollicci, ma questo termine mi ricorda soprattutto tutte le esperienze che ho fatto all’interno dei vari oratori e missioni…dove il refettorio era sempre una stanza di condivisione di cibo e risate e dove venivano servite cose cucinate insieme o da pie signore. Appena ho scoperto l’esistenza di questo ristorante, il Refettorio Simplicitas la mia anima si è subito rallegrata: che bella idea quella di offrire un servizio accogliente, con cibo semplice e a prezzi contenuti…e soprattutto in centro Milano! Dunque ho voluto testare questo luogo con un amico che, per scelta di vita, di refettori ne sa qualcosa: Don Luca! é stato divertente portare un amico che fa parte realmente della vita ecclesiale in un locale del genere, e devo dire che l’ambiente ci ha messi subito a nostro agio. Siamo arrivati all’una per una veloce pausa pranzo tra un corso in seminario lui e un’intervista io. I camerieri indossano grembiuli marroni e lunghi, e molti di loro hanno la barba, ma più che sembrare dei monaci a me sembrano degli hipster moderati. L’ambiente è minimale e spartano ma reso caldo grazie all’utilizzo del legno chiaro per i tavoli e i pavimenti. Lo spazio interno è circondato da grandi vetrate che danno sulla corte interna e il giardino del palazzo dell’800 in cui si trova. Sembra quasi di pranzare all’aperto anche in una giornata piovosa di Novembre!
Veniamo al menù: la formula proposta sia a pranzo che a cena che offre a 12 euro antipastino, primo, dolce, caffè, acqua e vino risulta vincente! A 15 euro il menù prevede il secondo invece del primo e a 18 euro entrambi. In alternativa si può cenare alla carta, ma secondo me non c’è gusto, se dev’essere refettorio che refettorio sia! La scelta per il menù del giorno non è molto vasta (d’altronde in mensa chi ti ha mai chiesto di scegliere?): un primo, nel nostro caso un risotto alla zucca e rosmarino, e un secondo, quel giorno c’era la farinata con straccetti di manzo e verdure saltate.
Più che antipasto io l’avrei chiamerei amuse-bouche, o assaggio di benvenuto per le dimensioni ridotte: una ciotolina di hummus e del finocchio crudo. Menziono subito il pane integrale homemade che è davvero degno di nota e ottimo spalmato di hummus! Noi abbiamo optato per il menù del giorno con il primo: il risotto di zucca con rosmarino, e una fetta di torta alle mele con crema di vaniglia. Entrambi ottimi, anche se danno l’impressione che siano stati preparati in casa dalla mamma o dalla vecchia zia, il che per me è decisamente positivo. Il caffè è fatto con la moka e servito in bicchierini.
L’acqua da bere sorga da una fontana interna in chiave moderna molto suggestiva, dove i camerieri hipster-aspiranti monaci riempiono i bottiglioni da portare ai tavoli.
Come nei monasteri di rispetto si può pagare lasciando i soldi nel cestino delle offerte ritirando il resto direttamente da sè.
Il tutto è stato decisamente sopra le mie aspettative (ricordiamoci che siamo in un refettorio) e siamo usciti soddisfatti e decisamente pieni, pronti a ributtarci nel caos della città.
tasted @ Refettorio Simplicitas, via dell’Orso 2, Milano












Adoro questo posto, quando raggiungo il mio ragazzo che lavora in centro mangiamo lì… Certo, quando riusciamo ad entrare!
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Si in effetti è meglio prenotare a pranzo! Io ci tornerò sicuramente! 🙂
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Io volevo andarci per l’epifania ma era chiuso… ci sono rimasta malissimo.
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Peccato! torna a pranzo in settimana o nel weekend… Vedrai che ti piacerà 🙂
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